Prima di affrontare una qualsiasi rampa occorre preparare in anticipo:
-il rapporto di cambio necessario, decidendo anche in quale sequenza e zona della rampa può essere necessario alleggerire ulteriormente la cambiata.
-definire a colpo d’occhio la traiettoria migliore da seguire
-preparare il fiato con una iper-ventilazione forzata: questo gesto poco istintivo, ci eviterà di trovarci in apnea a metà della rampa e dovrebbe essere forzato anche durante lo sforzo massimo per garantire eventuali ripetute di altri successivi tratti impegnativi.
Mentre che la pendenza aumenta dobbiamo raccogliere la nostra posizione con una trazione al manubrio e avanzamento progressivo della seduta sino a raggiungere l’estrema posizione di portare la punta della sella sull’osso sacro. (in gergo ciclistico da strada si dice pedalare in punta di sella e generalmente lo si adotta nelle progressioni delle volate dove si pedala a stantuffo perché il numero delle pedalate è altissimo). In questa fase si rende necessario mantenere il contatto con la sella, scaricando il maggior peso possibile sino al limite di ribaltamento, questa operazione garantisce la migliore aderenza del pneumatico posteriore per la necessaria trazione. Un eventuale fuorisella (pedalata in piedi ) può essere l’ultimo estremo tentativo di superamento del tratto difficile, ma può causare un rischioso slittamento della ruota con perdita di aderenza/trazione che, deve poter essere prontamente recuperata se ancora disponibili abbastanza energie e fiato. L’utilizzo di MTB con ammortizzatore posteriore è di sicuro aiuto nel superamento delle rampe sino ad una certa ripidità: sopratutto in condizioni di terreno sconnesso, L’ammortizzatore assorbe il passaggio sulle asperità, evitando la perdita di equilibrio. Oltre una certa pendenza invece, l’ammortizzatore non è d’aiuto, anzi flettendo riduce il controllo dell’impennata: quindi se possibile occorre bloccarlo repentinamente. La forcella anteriore invece conviene sempre lasciarla sbloccata e il più morbida possibile in modo da assorbire al meglio le asperità, riducendo così nuovamente il rischio di impennata. Tra una rampa e l’altra occorre cercare di recuperare energie e fiato: dove spiana, rallentare al limite dell’equilibrio e iperventilare abbondantemente. Se necessario e possibile prima di affrontare una nuova salita si può approfittare di un appoggio con una mano senza smontare di sella: questa soluzione permettere di riprendere fiato e di rientrare in soglia con i battiti.
Detto questo: Se la rampa non è ciclabile o si è perso l’equilibrio come ripartire in salita dopo un breve tratto a spinta?
-Si posiziona la MTB di traverso (da dx o sx dipende dalla gamba + forte) a 160-170° rispetto alla direzione di salita e con la ruota posteriore libera da ostacoli,
-si sale in sella (lato a monte) e con il pedale a valle in posizione di spinta si tenta il colpo con una energica pedalata
-se sufficiente si cerca il secondo pedale e via, altrimenti si ricomincia. Se non ci sono + possibilità di pedalata e il percorso a spinta diventa abbastanza lungo e impervio di solito non conviene procedere a spinta con la bici al fianco: si sprecano troppe energie.
Quindi non resta che caricarsi la MTB in spalla….come?
-per brevi spostamenti si appoggia il tubo orizzontale su una spalla. Questo sistema è anche la soluzione più sicura di trasporto, perchè in caso di perdita di equilibrio permette di abbandonare la bici senza rimanerne impigliati
-il trasporto più efficace per medie percorrenze su terreni sicuri (guai a scivolare in questo modo incastati nella MTB; la didattica delle scuole MTB condanna questo sistema) prevede invece di indossare la MTB appoggiando il tubo verticale di traverso sulle spalle dietro il capo o da questa posizione, facendo scorrere la bici indietro appoggiare: su una spalla il tubo orizzontale e sull’altra il tubo obliquo bilanciando la con le mani su manubrio e forcella. Nel caso di passaggi insidiosi all’orizzonte si “sveste” la MTB e si passa al sistema 1).
-per lunghi dislivelli e/o con frequenti passaggi insidiosi non resta che fissare con un cordino il tubo orizzontale alla maniglia centrale dello zaino e caricarsi il tutto sulla schiena, cercando con le braccia di mantenere la MTB in equilibrio. Se anche con questa soluzione non si riesce + a proseguire significa che avete sbagliato attrezzo: la bici non serve più dovete passare all’arrampicata sportiva.
Consigli semplici da seguire.