Le lenti degli occhiali si appannano a causa della differenza tra la temperatura dell’aria calda e umida emessa dal respiro, dal sudore e dalla pelle con la temperatura dell’aria fredda che si trova di fronte agli occhiali. La condensa si accumula sulla parte interna delle lenti e questo fenomeno è tanto più marcato quanto maggiore è la differenza di temperatura e quanto più le velocità di marcia sono basse. In questo caso, infatti, l’aria frontale non riesce a creare quel flusso che può impedire l’appannamento.
Ecco il motivo per cui quella che dal punto di vista fisico è una soluzione ineccepibile, alla prova dei fatti si può rivelare inutile: ci riferiamo alle lenti provviste di fori di aerazione, che nulla possono quando le velocità sono molto basse o, peggio, quando ci si ferma.
L’unica alternativa è dunque quella chimica, cioè degli speciali liquidi trattanti che, una volta spruzzati nella parte interna della lente, dovrebbero impedire l’appannamento.
Molti occhiali cosiddetti “antifog” si pregiano di questa caratteristica, ma, alla prova dei fatti, alcuni di questi accessori di antiappannante hanno ben poco e se le condizioni sono quelle che abbiamo descritto finiscono presto per appannarsi. Questo può accadere per due motivi: il primo è che tutti i trattamenti antiappannanti sono dei rivestimenti chimici e, in quanto tali, con il tempo, tendono a venir via dalla superficie della lente; il secondo – più importante – è che i trattamenti chimici antiappannanti garantiscono la loro efficacia solo con determinati tipi di lente, lenti speciali solitamente reperibili presso i negozi specializzati o i centri ottici.